SIAMO VIVI
Attraverso la narrazione alla ricerca della propria identità.
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La narrazione della nostra vita è la chiave per misurare il nostro passato
e non lasciar scappar via il nostro futuro.
MATTEO CACCIA
Il mio mestiere è raccogliere e raccontare storie.
Ne ho lette e ascoltate oltre 20.000.
Lo faccio da anni alla radio, dal vivo, coi podcast, nei laboratori, workshop e corsi.
Ascolto, cerco il cuore della storia, la restituisco o la faccio raccontare.
Il cuore della storia è il motivo per cui il protagonista la sta raccontando anche se a volte non lo sa.
Non sa che quella storia parla di sopravvivenza, o di rivincita, non ne è consapevole o forse sì e non gli interessa, gli interessa solo mettere a parte il mondo del fatto che lui o lei è anche quella cosa che ha appena raccontato.
Raccontare è un atto identitario come dire “io ho vissuto questo, quindi io sono questo”.
Ognuno di noi racconta storie per ricordarsi chi è.
Lo facciamo con le storie di famiglia, quelle dei nostri vecchi, dei nostri morti, sono le nostre storie fondative quelle delle famiglie, quelle del nonno che torna dalla guerra a piedi, della nonna che da alla vita sette figli, della madre che sconfigge una malattia e della sorella che da piccoli ci menava.
Quelle storie parlano anche di noi.
Ogni volta che raccontiamo stiamo dicendo chi siamo.
Noi raccontiamo per dare un senso alle cose, per dare loro un ordine e una forma, ma soprattutto raccontiamo per tenere in vita.
In questi tre giorni proveremo a raccontare di noi perché è il modo migliore per sentirsi vivi.